Oratorio di Sant’Antonio

Caratterizzato da una lunghissima storia, l'Oratorio di Sant'Antonio ha accompagnato e difinito la storia di Fortunago.

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Nel 1599 l’oratorio, ubicato “extra portam fortunaghi in via pubblica”, è dedicato a San Rocco. Nel 1617 si celebrano gli uffizi liturgici in una da poco restaurata cappella dedicata a San Carlo e nel 1653 il vescovo di Piacenza visita per la prima volta “l’oratorium S.ti Antonij de Padua, in burgo dicti loci [Fortunaghi]”.

L'oratorio realizzato con murature in pietra arenaria, deve la sua attuale fisionomia a tre principali fasi ricostruttive: nell'ultimo quarto del Seicento venne aggiunta la cappella laterale; nel secolo scorso si provvide alla realizzazione di una piccola sacrestia; tra il 1939 e il 1942, infine, si allineò il lato orientale di quest'ultima alla parete della cappella attigua, venne aggiunto il coro semicircolare e si rifecero tutte le finestre e le cornici sottogronda. 

Il prospetto principale, a cui è aggregato un elegante campanile, reca i maggiori segni dei rimaneggiamenti subiti, mentre tracce delle antiche aperture si sono conservate soltanto nella muratura esterna del fianco ovest. Sopra l’ingresso è stata collocata una lapide a ricordo dei caduti della Prima Guerra Mondiale.

L'interno dell'edificio ha mantenuto in maggior misura la sua antica fisionomia. La navata è divisa in due campate da coppie di semipilastri costituiti dall'aggregazione di due paraste su cui si impostano volte a botte. Analoga copertura presenta il presbiterio che ha conservato l'originario dossale in stucco dell'altare maggiore caratterizzato da uno stile non dissimile da quello degli altari laterali della parrocchiale. Due grandi angeli, sostenuti da mensole aggregate a grotteschi mascheroni, reggono la tela raffigurante S. Antonio da Padova con il Bambino; più in alto, tra volute vegetali, due angioletti recano i simboli del Santo titolare della chiesa.

A sinistra si apre la cappella dedicata alla Vergine Addolorata. L’altare ospita, entro una nicchia in stucco, un'antica statua della Vergine del Rosario proveniente dalla parrocchiale di S. Maria di Primorago soppressa e aggregata a Fortunago nel 1824. 

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